NONNI – GENITORI – NIPOTI: Tre Generazioni a Confronto!

Appuntamento con la Rubrica dei Consigli.
A cura di: Dott.ssa Francesca Cerutti

NONNI – GENITORI – NIPOTI: TRE GENERAZIONI A CONFRONTO
Come riuscire a trovare un equilibrio tra genitori e nonni nell’educazione dei nipoti

Ultimo appuntamento con la rubrica dei consigli prima della pausa estiva.
Ecco qui un tema contemporaneo e di grande interesse: il rapporto tra nonni, genitori e nipoti. 
E’ proprio in questo periodo di vacanze, quando le scuole e gli asili sono chiusi che i genitori impazziscono, più che in altri momenti dell’anno, per riuscire a conciliare la gestione dei figli e gli orari lavorativi.
Per chi può contare sulla loro disponibilità, i nonni si rivelano come una vera e propria “manna dal cielo”. 
Tanti genitori affidano i loro figli ai nonni, permettendo loro di trascorrere con i nipoti qualche settimana di vacanza raggiungendoli nei weekend. Non c’è dubbio: i nonni sono una grandissima risorsa; i genitori che possono contare sulla loro collaborazione e disponibilità sono molto invidiati da quelle famiglie che, invece devono totalmente appoggiarsi sui servizi territoriali con un ingente impegno economico (centri estivi, asili nido, baby sitter…).
Spesso però mi capita di ascoltare storie di famiglie in cui il rapporto tra nonni e genitori è carico di tensioni, incomprensioni ed a volte è conflittuale soprattutto nell’educazione dei nipoti. E’ proprio da queste storie che è nata l’idea di questo articolo; vi invito a farlo leggere anche ai nonni che magari non hanno la possibilità di seguire la rubrica dei consigli di Legnanobimbi on-line.
In linea generale, quando si parla di relazioni, soprattutto tra generazioni diverse, la complessità dei rapporti, la legittimazione dei diversi ruoli e la gestione dei confini difficilmente è cosa facile: questo è un primo elemento da tener ben presente. Quindi in primo luogo armiamoci di pazienza e diamoci del tempo. 
Ma com’è cambiata la figura dei nonni e i ruoli genitoriali all’interno delle famiglie moderne? Quali sono i benefici per i bambini nel trascorrere del tempo con i nonni? E come riuscire a gestire senza conflitti la relazione tra nonni e genitori nell’educazione dei figli?

Al giorno d’oggi i ruoli all’interno della famiglia sono profondamente cambiati, entrambi i genitori si trovano ugualmente coinvolti nel mondo del lavoro, tanto che si parla di famiglie a doppia carriera e in questi casi, quando sono disponibili, sono i nonni ad occuparsi della cura dei bimbi per molte ore al giorno.
Non solo: in una società caratterizzata dalla precarietà del lavoro, dalla crisi della coppia e dei servizi all’infanzia, i nonni sembrano costituire una solida ancora economica ed affettiva per tutta la famiglia. Come risulta dal Rapporto Eurispes 2015 i nonni aiutano economicamente i figli e suppliscono alla generale carenza di servizi per l’infanzia prendendosi cura dei nipoti. 
L’importanza della figura dei nonni va oltre l’aspetto materiale e organizzativo: “la nonnità” arricchisce il mondo cognitivo ed emotivo del nipote, è fonte inesauribile di esperienze nuove attraverso i giochi e i racconti, costruisce un legame affettivamente pregnante e speciale.
Se facciamo un viaggio nel tempo e proviamo a ricordare la relazione con i nostri nonni, è molto probabile che il ricordo speciale di almeno uno dei quattro nonni ci ritorni alla mente con emozione e nostalgia. La memoria del tempo trascorso con i nonni rappresenta un importante bagaglio culturale, morale ed affettivo da conservare e trasmettere.
E’ fondamentale cercare di fare di tutto perché i bambini abbiano un rapporto profondo con i propri nonni, non a caso il codice civile ha riconosciuto la rilevanza di tale relazione. Il nuovo art. 317 bis c.c., così come modificato dal D.Lgs. n. 154/2013, intitolato “Rapporti con gli ascendenti” afferma che i nonni hanno diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni. In caso di separazione e/o divorzio dei genitori, il codice civile afferma che il rapporto con i nonni deve potersi qualificare significativo, cioè il contatto deve essere mantenuto con entrambi i rami familiari, per cui i genitori hanno il preciso compito di favorire questa relazione.
Da una recente ricerca (Brambilla, Marzotto, & Giuliani 2010) emerge che, in Italia, ci sono almeno cinque tipologie diverse di nonni, che si distinguono per la frequenza dei contatti con i loro nipoti:
•    i “nonni presenti”: quelli che vedono spesso il nipote e le gerarchie fra le tre generazioni si assestano in maniera equilibrata;
•    I “nonni presenti, ma muti”: la loro presenza è riconosciuta, ma non sono legati ai nipoti da un rapporto importante, il ruolo da loro ricoperto è in qualche modo non significativo;
•    I “nonni idealizzati”: c’è tanta ammirazione nei riguardi della generazione anziana da schiacciare la seconda generazione, che risulta incapace di far da tramite.
•    I “nonni assenti”: non hanno mai incontrato i nipoti o lo hanno fatto sporadicamente per cui si nota una distanza fra le generazioni.
•    I “nonni a distanza”: danno affetto tra una visita e l’altra mantenendo contatti significativi per telefono ed e-mail.
Così come per l’essere genitori, nonni non si nasce, ma si diventa e non solo dal punto di vista biologico. 
E’ necessario prima di tutto darsi il tempo per entrare nel nuovo ruolo, per integrarlo nell’identità personale: non sono più solo genitore, ma anche nonno.
 Il lavoro psicologico che i nonni devono svolgere quando arriva in famiglia un bambino, è duplice: nei confronti di sé stessi e nei confronti dei propri figli diventati genitori. E’ fondamentale che i nonni legittimino il ruolo dei genitori anche se non condividono alcune regole o comportamenti nei confronti dei nipoti: i nonni, infatti, sono in una posizione diversa dai genitori, una posizione per certi versi privilegiata, ma sicuramente da costruire giorno per giorno.

Spesso accade che i genitori rimproverano ai nonni di lasciar fare ai nipoti tutto ciò che vogliono, di non far rispettare gli orientamenti educativi e ancora peggio di proporne degli altri diametralmente opposti da quelli da loro decisi. Questo può dipendere dal fatto che i nonni vivono maggiormente la dimensione del presente: loro sono già stati genitori ed ora potrebbero sentirsi più sgravati dalla diretta responsabilità educativa.
 Coinvolgere e condividere con i nonni l’orientamento educativo dei nipoti è talvolta complesso per un insieme di differenti visioni che si creano all’arrivo del nipotino o sono frutto di precedenti rancori.
Può succedere che, in alcuni aspetti, le posizioni dei nonni e quelle dei genitori siano veramente molto distanti, creando non solo confusione nei bambini, ma anche aprendo conflitti di potere sulle inevitabili differenze di opinioni.
Le teorie moderne sull’infanzia sono molto cambiate rispetto al passato, basti pensare ai temi dell’educazione sessuale, alle nuove teorie sullo svezzamento, al rapporto con le nuove tecnologie… forse potrebbe essere utile spiegare ai nonni le teorie moderne che come genitori sentiamo di voler mettere in pratica con i bambini.  In linea generale ciò che crea confusione porta malessere soprattutto nei bambini; è necessario remare nella stessa direzione per il benessere dei nipoti; in ogni caso i bambini devono essere protetti da conflitti di lealtà e da diatribe tra genitori e nonni. 
Quando i nonni sono presenti quotidianamente, è importante che si sentano incaricati di trasmettere le regole dei genitori, restituendo sempre a loro la legittimità del ruolo educativo: “quando tornano mamma e papà gli chiediamo il permesso di fare quello che mi hai chiesto”.
L’obiettivo è quello di trovate un equilibrio tra le generazioni ed è necessaria e fondamentale la collaborazione di tutti.
Per quanto riguarda i nonni offrite aiuto, se avete tempo e voglia rinnovate la vostra disponibilità nella cura dei nipoti, ma non aspettatevi che tutti i vostri consigli e che il vostro aiuto sia sempre accettato. Anche ai neo genitori, soprattutto all’arrivo del primo figlio, va lasciato il tempo per “prendere le misure” con il nuovo ruolo. Non impicciatevi! Cercate di non intromettervi nelle questioni che riguardano la coppia, sforzatevi di rimanere sempre neutrali. Se i nonni viziano un po’ i nipoti va benissimo, se gli permettono di saltare sul letto, di mangiare qualche caramella in più o di trasgredire qualche regola non è la fine del mondo, ma è importante che i nonni si sentano parte di una squadra dove gli allenatori sono i genitori, sono loro che decidono lo schema di gioco.
Per esempio: se i genitori hanno deciso di togliere il ciuccio al figlio o il pannolino prima dell’inizio della scuola dell’infanzia, i nonni devono rispettare questa scelta, devono cercare di attuare delle strategie per aiutare il bambino ad acquisire le sue nuove autonomie. Di fronte alle decisioni da prendere o ad un comportamento da assumere chiedetevi sempre se quell’azione nasce da un vostro bisogno o da un bisogno del bambino. Se il bisogno da soddisfare è il vostro e non quello del bambino, provate a rimettere al centro dell’azione educativa il suo benessere e la scelta da prendere sarà certamente più semplice.

L’arrivo di un nipotino è sempre qualcosa di meraviglioso per un nonno, ma è anche importante non mettere da parte la propria vita e i propri interessi per occuparsi a tempo pieno della cura del bambino.
Anche voi genitori cercate, dove possibile, di non caricare eccessivamente i nonni come se fossero dei baby sitter sempre disponibili, qualche volta se avete bisogno dei vostri spazi individuali e di coppia chiedete aiuto ad un’amica, alla vicina di casa, a una baby sitter … in modo tale da sgravarli e da trasmettere ai bambini che anche i nonni vanno rispettati nei loro bisogni ed interessi.
Ringrazio tutti i lettori della rubrica dei consigli: il parere dell’esperto, buone vacanze e arrivederci a settembre!
A cura di:Dott.ssa Francesca Cerutti Psicologa clinica dello sviluppo e della famiglia.
Per domande, curiosità, suggerimenti e consulenze: Tel. +39.333.5228141
francescacerutti86@gmail.com
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