Logopedia
/lo·go·pe·dì·a/
sostantivo femminile
La cura dei disturbi del linguaggio.
ortognatodonzìa s. f. [comp. di orto-, –gnato e gr. ὀδούς ὀδόντος «dente»]. – In medicina, branca della stomatologia (chiamata anche ortodonzia) che si occupa della correzione delle malformazioni dei mascellari, delle anomalie di posizione dei denti, per il danno che queste alterazioni portano all’estetica del volto e alle funzioni della respirazione, masticazione e fonazione.
La collaborazione tra lo Specialista in Ortognatodontista e lo Specialista in Logopedia è importante ma quando deve intervenire il primo e quando il secondo e poi, in caso di problemi di malocclusione quando è possibile risolverli solo con intervento dello Specialista in Logopedia e quando in caso di problemi del linguaggio è necessario anche l’intervento dello Specialista in Ortognatodonzia?
Quali sono le problematiche di maggiore importanza trattate da un Logopedista nelle collaborazioni con gli Ortodontisti ?
Le principali problematiche sono : deglutizione atipica, ipotonia/ipertonia del distretto miorale, frenuli linguali e labiali corti, respirazione orale, palati ogivali e conseguenti difficoltà fonetiche- fonologiche.
La costante collaborazione ed il continuo confronto tra l’Ortodontista ed il Logopedista consente di risolvere le diverse difficoltà in maniera più efficace ed efficiente raggiungendo, inoltre, maggiori livelli di successo e standard riabilitativi elevati.
Una scorretta posizione della lingua e alcune abitudini viziate possono portare difficoltà di linguaggio?
Le difficoltà articolatorie sono strettamente correlate alla posizione della lingua, alla tonicità del distretto bucco-linguo-facciale ed al loro punto articolatorio.
Infatti, tutti i fonemi vengono classificati per luogo, modo articolatorio e tipo di articolazione. Qualora per svariate complicanze, non fosse possibile usufruire del corretto punto articolatorio, il Logopedista è obbligato a trovare posizioni di compenso per permettere al paziente di pronunciare quel fonema.
Prima dell’impostazione di qualunque fonema è indispensabile valutare in ogni caso la tonicità di labbra, lingua, guance, mento, controllare i frenuli, il palato e la respirazione, così da comprendere se è opportuno effettuare un intervento di potenziamento o di riduzione del tono muscolare e di rieducazione respiratoria.
Grazie alla collaborazione tra Ortodontisti e Logopedisti, tutti questi aspetti vengono ampiamente approfonditi ed insieme vengono studiate le soluzioni di terapia e le eventuali priorità : è necessaria prima la logopedia oppure forse è di primaria importanza la fase di terapia dell’allargamento del palato, così da garantire maggiore spazio alla lingua, sia nella fonazione sia nella corretta postura a riposo?
Per ciò che concerne le abitudini viziate invece, le principali che si riscontrano sono:
· succhiamento del dito (ciuccio);
· uso prolungato del ciuccio o del biberon;
· onicofagia (rosicchiare – mangiare le unghie);
· lapisfagia (rosicchiare le matite);
· masticazione delle guance;
· masticazione o succhiamento parti di stoffa o vestiti.
Tutte queste abitudini sbagliate, abitudini viziate se non eliminate in tempi adeguati, possono causare malocclusioni dento scheletriche, morsi aperti, palati ogivali… con evidenti ripercussioni sul versante fonetico- fonologico: interposizioni linguali anteriori, fuoriuscita di aria dai lati della bocca, errata pronuncia di alcuni fonemi per impossibilità di usufruire del corretto punto articolatorio.
Una scorretta postura linguale a riposo ha ripercussioni sul linguaggio?
Correttamente, si è soliti associare la scorretta posizione della lingua a riposo alla deglutizione atipica. Oltre però a questa difficoltà, sovente, ci si imbatte in palati stretti (poiché la lingua non essendo in posizione non ha creato il giusto spazio sul palato) e quindi difficoltà ad articolare i fonemi palato- alveolari e palatali. Frequentemente, in concomitanza alla deglutizione atipica e alla relativa errata postura linguale a riposo, si osserva interposizione linguale anteriore nella pronuncia dei fonemi /s/, /z/, /ts/, /dz/, /t/,/d/ e /l/. Se invece, la scorretta postura linguale a riposo è dovuta a un frenulo linguale corto, le difficoltà articolato rie saranno principalmente a carico dei fonemi dentali (/n/, /t/ e /d/), degli alveolari (/l/ e /r/) e dei palatali (/λ/) e la vibrazione del fonema /r/ non sarà mai corretta se non a seguito di allungamento del frenulo (con esercizi logopedici) o con frenulectomia.
Vi è, pertanto, una correlazione tra malocclusioni dentarie – scheletriche (chiusure errate del morso) e la difficoltà di linguaggio?
Certamente, la questione fondamentale è su quale intervenire prima: logopedia o ortodonzia? Ci sono malocclusioni così importanti per cui i logopedisti sono costretti a modificare l’impostazione dei fonemi per poter ottenere risultati.
III° classi, morsi aperti o “morsi in testa” rendono molto difficile il lavoro del Logopedista e sarebbe utile in queste situazioni aver eseguito un precedente lavoro ortodontico o comunque avere la possibilità di confrontarsi con il referente Specialista di Ortognatodonzia del Paziente. E’ per queste ragioni che reputiamo fondamentale un lavoro di Equipe e consideriamo che non sia mai consigliabile operare in modo individualistico.
Qualsiasi anomalia della posizione dei denti, della mandibola, della mascella o malocclusione non solo può provocare problematiche funzionali di masticazione, all’articolazione temporo-mandibolare ed estetiche ma potrebbe anche influenzare negativamente la produzione di specifici suoni durante la fonazione e il linguaggio, specialmente nei bambini durante lo sviluppo. Il processo finale coinvolto nella produzione del discorso è l’articolazione. I principali articolatori statici o immobili sono il palato duro, la cresta alveolare, ed i denti. I denti sono direttamente coinvolti nella produzione delle lettere f ; v ; t; d.
Contribuiscono, inoltre, a produrre i suoni della s; e ; z dato che il flusso respiratorio passa sopra al bordo inferiore dei denti incisivi superiori. Informazioni più dettagliate sul tema e sulle caratteristiche oro-miofunzionali nei bambini con necessità di un trattamento ortodontico dovrebbero portare ad un migliore orientamento multidisciplinare di questi pazienti ed un maggior risultato a lungo termine circa l’aspetto dentofacciale e del linguaggio. La terapia miofunzionale (TMF) (dal greco mys = muscolo) è un trattamento che consente di attenuare le anomalie della muscolatura facciale e masticatoria, prevalentemente in età infantile, e di eliminare i difetti di deglutizione.
Secondo alcune ricerche sono stati presi in considerazione 56 bambini con necessità di un trattamento ortodontico e 56 bambini di età sovrapponibili (età tra 7-12anni) senza la necessità di un trattamento ortodontico.
Alcuni Specialisti di Ortognatodonzia hanno effettuato gli esami ortodontici intra ed extraorali su tutti i bambini inclusi in questi studi controllati e sono state registrate le tipologie di malocclusione (classi di Angle, overbite, overjet, deep- bite, open-bite, ccross-bite etc).
La valutazione comprendeva anche l’analisi fonetica. L’inventario fonetico riguardava quali consonanti e vocali i pazienti fossero in grado di produrre correttamente nella loro lingua madre.
Le valutazioni oro-miofunzionali, invece, sono state le seguenti, (come definito da alcuni protocolli) : funzione delle labbra (posizione a riposo, chiusura delle labbra, la dispersione degli angoli della bocca, protrusione delle labbra, posizione delle labbra durante la deglutizione), funzione della lingua (posizione della lingua a riposo, protrusione della lingua, retrazione della lingua, sollevamento lingua contro il labbro superiore, depressione lingua contro il labbro inferiore, i movimenti laterali della lingua, posizione della lingua durante la deglutizione), durante l’azione di soffiare, succhiare, e deglutire.
Dai risultati della ricerca gli autori hanno potuto evidenziare un impatto significativo dell’occlusione sul linguaggio e maggiori problematiche nella pronuncia e fonazione di s, n, l, t nei soggetti con malocclusioni che richiedevano un trattamento ortodontico.
Molti altri fenomeni sono stati osservati più frequentemente in quest’ultimo gruppo, cioè il posizionamento delle labbra interposte durante la deglutizione, funzione alterata della lingua a riposo, la respirazione orale, la postura a bocca aperta, la posizione della lingua protrusa a riposo. Inoltre, tutti i bambini caratterizzati da una spinta linguale hanno manifestato anche una posizione della lingua più anteriore a riposo.
Da studi recenti di letteratura si è riscontrato che i bambini con malocclusioni dento-scheletriche sviluppano soprattutto problemi di fonazione, alterazione del corretto punto articolatorio e disturbi oro-miofunzionali.
In questi pazienti un trattamento ortodontico e logopedico combinato può produrre una salute orale ottimale con risultati a più lungo termine. Sono necessarie però ulteriori ricerche multidisciplinari che prevedano, ripetiamo, la stretta collaborazione tra i due Specialisti per un corretto e completo percorso di cura.
Dott. Daniele Parrello
Odontoiatria Multidisciplinare e Ortognatodonzia
Via Renato Cuttica 52 (cap 20025) LEGNANO
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