Denti storti, mancanti o sporgenti sono la prima causa di bullismo in quasi un caso su 2. Al secondo posto ci sono peso corporeo e forma fisica.
Il bullismo è un comportamento prevaricatore di natura fisica e/o verbale, caratterizzato da molestia e aggressività anche di tipo minaccioso, sempre di natura intenzionale o intenzionalmente non inibita. È diretto verso una o più persone da parte di una o più persone, in particolare tra coetanei adolescenti o giovanissimi adulti, e dove la parte soccombente è generalmente più debole e/o incapace di difendersi adeguatamente dal comportamento appena descritto.
Nonostante tra gli studiosi che, in ambito accademico, si sono occupati del fenomeno, le definizioni di bullismo non siano sempre le stesse, gli stessi ricercatori concordano sul fatto che il bullismo sia una particolare forma di comportamento aggressivo, in quanto a differenza delle altre forme di aggressività, è caratterizzato da tre variabili fondamentali, vale a dire:
intenzionalità;
ripetizione;
squilibrio di potere.
Il bullo aggressore mira intenzionalmente a danneggiare, fisicamente, psicologicamente oppure socialmente una vittima debole, debole di suo oppure perché isolata (squilibrio di potere), con più di un solo comportamento aggressivo e per un periodo di tempo non determinato.
In letteratura sono state descritte diverse forme di bullismo. Ad esempio, il bullismo palese implica aggressioni fisiche, come ad esempio colpire, dare spintoni, fare sgambetti, tendere trappole ma anche minacce verbali oppure insulti o prese in giro. Il bullismo nascosto è meno esplicito, e si concretizza in esclusione sociale, pettegolezzi anche di circostanze non vere oppure espressioni facciali non amichevoli o che contengono elementi di disgusto e/o disprezzo.
Il bullismo trova la sua natura più congeniale nelle dinamiche di gruppo, data la frequente presenza di coetanei durante gli episodi di bullismo, coetanei che possono assistere passivamente, schierarsi con la vittima, manifestare consenso esplicito al comportamento aggressivo del bullo e infine prendervi parte.
La componente sadica gioca anch’essa un ruolo non secondario nelle manifestazioni di bullismo.
Denti storti, mancanti o sporgenti sono la prima causa di bullismo in quasi un caso su 2. Al secondo posto ci sono peso corporeo e forma fisica.
Ciò si è evidenziato da una ricerca e da uno studio pubblicato che ha preso in esame un gruppo di 920 studenti, 470 femmine e 450 maschi di Amman in Giordania, di età compresa tra gli 11e i 12 anni ; si tratta in realtà di un problema che non ha confini geografici.
Uno studio pubblicato sul Ajo-Do American Journal of Orthodontics prende in considerazione un gruppo di studenti di Amman in Giordania: 920 bambini di 11/12 anni, 470 femmine e 450 maschi: sul totale il 47% dei maschi è risultato essere vittima di bullismo e la prima causa è risultata essere legata all’aspetto dei denti (denti storti, mancanti o sporgenti), seguita dalla forma fisica e dal peso.
Sottolineiamo che ciò è però solo un esempio.
Moltissimi studi individuano una relazione fra le severe malocclusioni dentali ed un’alterazione negativa della qualità della vita di bambini e adolescenti, soprattutto in relazione alla loro età e al loro ambiente culturale di appartenenza : i ragazzi fra gli 11 e i 14 anni, in una delicata fase della vita, di transizione tra l’infanzia e l’adolescenza, possono avere una percezione più fragile del proprio aspetto fisico e possono iniziare a essere più esposti a critiche da parte dei propri compagni, critiche che possono sfociare in episodi di bullismo.
Negli adolescenti dopo i 14 anni, in effetti, si registra l’impatto più forte delle malocclusioni sulla percezione di sé.
Potremmo considerare il bullismo un fenomeno dei giorni nostri ma in realtà il bullismo esiste da sempre, cioè da quando gli uomini hanno iniziato a prevaricare i loro simili. Infatti, il bullismo viene descritto come un fenomeno comportamentale in cui una persona più debole, generalmente un adolescente, è esposta ripetutamente ad aggressioni intenzionali, verbali o fisiche, da parte di almeno un’altra persona.
Le azioni negative nei confronti della vittima, possono essere distinte in dirette, fisiche (schiaffi, sputi, pugni e calci,) o verbali (derisione, scherno, insulti e minacce), e indirette (pettegolezzi oppure emarginazione).
Con l’evolversi dei tempi, anche le modalità di esercitare il bullismo sono cambiate tanto che oggi, la forma più comune è il cyberbullismo realizzato per via telematica, con l’ausilio dei social.
Qualche anno fa, nel 2017, il cyberbullismo è stato ben individuato anche dalla legislazione che identificando in esso un reato, ha anche aiutato a comprendere che il vero supporto psicologico andrebbe offerto a chi lo esercita, più o meno consapevolmente, manifestando intolleranza nei confronti delle differenze siano esse fisiche e/o caratteriali.
Il bullismo è purtroppo molto frequente tra i banchi di scuola, con una prevalenza compresa tra il 5% ed il 58% per cui è stato necessario introdurre anche negli ambienti scolastici la figura del referente per il bullismo.
L’obiettivo è, come sempre, prevenire in modo da evitare che l’abuso venga commesso e che le vittime possano subire gravi conseguenze dal punto di vista fisico, mentale e sociale quali ansia, depressione, difficoltà del sonno, scarsa autostima, insufficienti prestazioni scolastiche ed isolamento. Il danno psicosociale può, purtroppo, persistere in età adulta con forti conseguenze, anche dopo la cessazione del bullismo.
Le principali cause delle aggressioni, sono le caratteristiche fisiche tra le quali principalmente quelle dento-maxillo-facciali seguite da quelle riferite al corpo e in particolare al peso corporeo.
Attualmente, l’estetica dentale ricopre la maggiore influenza verso il fenomeno, e i ragazzini non sono esenti da questo fascino. I denti con la loro armonia, dalla forma anatomica al colore, sono particolarmente importanti per l’aspetto del viso.
I soggetti con i denti ben allineati ed un bel sorriso sono considerate più attraenti, intelligenti e più adatte ad una vita sociale rispetto a quelle con i denti storti o evidenti malocclusioni dento – scheletriche.
Tra le caratteristiche di malocclusione dento scheletrica più comunemente oggetto di derisione, si riscontrano le alterazioni dei denti anteriori, come i cosidetti “denti a coniglietto”, e poi da denti storti e sorrisi con affollamento dentale.
Queste caratteristiche negative, ancor più se associate a marcate alterazioni scheletriche (prognatismi mascellari o mandibolari), possono causare momenti di derisione e aggressioni psico-fisiche al punto da generare situazioni di scarsa autostima e, specialmente, una influenza negativa sulla qualità di vita presente e futura dei bambini e dei ragazzi coinvolti.
Tra i vari Professionisti Sanitari, il Medico Odontoiatra, in particolare lo Specialista in Ortodonzia, vive spesso situazioni in cui i piccoli pazienti sono stati vittime di bullismo. Non sono per nulla rari i pazienti senza sorriso e, soprattutto, senza quella luce negli occhi che ogni ragazzino – ragazzina meriterebbe di potere esprimere, specie se in fase di crescita.
Per queste ragioni le più importanti Associazioni di categoria hanno voluto evidenziare questo argomento, così delicato ma così importante per la qualità di vita dei nostri pazienti.
La nostra Società raccomanda di dedicare maggiore attenzione a questo aspetto già durante la prima visita. Una chiacchierata con il piccolo paziente e la collaborazione dei suoi genitori può svelare tanti retroscena spesso omessi nel colloquio.
D’altra parte una confidenza fatta dai genitori, a volte reticenti per pudore, può consentire allo Specialista in Ortognatodonzia di capire meglio le problematiche del suo piccolo paziente. Insieme si può offrire quel punto di appoggio che potrebbe rivelarsi essenziale nel rimuovere il malessere derivato dall’essere stato vittima di bullismo.
La terapia ortodontica potrebbe, allora, assurgere non a semplice correzione occlusale ma a metodologia valida per eliminare la “causa” del bullismo e restituire al ragazzino, insieme ad un eventuale supporto psicologico adeguato, se necessario, il sorriso dentale e mentale che ha perduto.
La grande responsabilità degli Specialisti in Ortodonzia, il cui ruolo dovrebbe essere quello di creare sorrisi, non solo sulle labbra ma negli occhi dei pazienti! L’invito, ovviamente, è rivolto anche ai genitori affinché siano sempre attenti a tutti i segnali che possano rivelare ferite psicologiche da bullismo e possano vedere nello Specialista il Professionista adeguato a cui rivolgersi appena possibile per eliminarne le cause e ritornare a sorridere insieme.
L’ Oral Health-related Quality of Life ovvero La Qualità della vita correlata alla salute orale
L’Oral Health-related Quality of Life Life – La Qualità della vita correlata alla salute orale : Si tratta di una classificazione non solo della salute orale dell’individuo, ma anche del benessere funzionale, di quello emotivo, delle aspettative e della soddisfazione per la cura e della consapevolezza di sé»
Il problema è talmente evidente e diffuso da aver spinto gli esperti del settore ad individuare una specifica metodologia di valutazione: si chiama OHRQoL ed è acronimo dell’espressione inglese Oral Health-related Quality of Life, ovvero La Qualità della vita correlata alla salute orale. «Questo concetto include una classificazione non solo della salute orale dell’individuo, ma anche del benessere funzionale, di quello emotivo, delle aspettative e della soddisfazione per la cura e della consapevolezza di sé». Bambini ed adolescenti sono i soggetti più a rischio e tra i difetti maggiormente diffusi, come abbiamo già sottolineato in precedenza, ci sono gli incisivi superiori distanziati o overjet (ovvero i denti superiori sporgenti – per overjet si intende la distanza orizzontale fra i margini incisali degli incisivi superiori e i margini incisali degli incisivi inferiori. Esso risulta aumentato, rispetto alla norma, nelle seconde classi e pari a zero o negativo nelle terze classi.) e la presenza di alterazioni scheletriche importanti, come la mandibola piccola o il viso troppo allungato.
“ Denti storti “ non per tutti i ragazzini rappresentano un problema ?
«Tra gli 11 e i 13 anni si affronta una fase della vita molto delicata, quella della transizione dall’infanzia, alla preadolescenza e all’adolescenza, durante la quale è possibile che si abbia una percezione più fragile del proprio aspetto fisico.
In questa fase si è di solito maggiormente esposti ad eventuali critiche da parte dei propri compagni, derisioni che, purtroppo, possono sfociare anche in episodi di vero e proprio bullismo».
Ciò nonostante, è opportuno spiegare che i “denti storti” non rappresentano un grande problema per tutti, ovvero il disagio che ne può conseguire non è uguale per tutti.
Ognuno di noi ha le proprie caratteristiche dento facciali, non siamo tutti uguali esteticamente ma è importante avere un corretto funzionamento del nostro apparato masticatorio. Se ciò non dovesse risultare, ci si dovrà rivolgere ad uno Specialista di Ortognatodonzia per la corretta risoluzione mediante un trattamento ortodontico personalizzato.
È fondamentale prestare molta attenzione al benessere dei nostri figli nella fase delicata del loro sviluppo e della loro crescita, senza sottovalutare l’importanza di insicurezze causate dall’ambiente esterno, ma aiutandoli a valutare correttamente la loro personalità nella fase di sviluppo e crescita.
Si deve intervenire ma esclusivamente se e quando opportuno.
Le richieste di intervento terapeutico per correggere le alterazioni dento scheletriche, devono sempre essere valutate insieme allo Specialista nel complesso delle caratteristiche personali di ogni bambino o di ogni adolescente ed indirizzate cercando un miglioramento nell’aspetto che può certamente portare ad una percezione – consapevolezza più sicura di sé, ad un miglior rapporto tra salute orale e qualità della vita ed una relazione più facile e più positiva col mondo esterno». La prevenzione è fondamentale anche in questo ambito.
È consigliabile che tutti i genitori prevedano di programmare una prima visita odontoiatrica – ortodontica di controllo verso i 5 – 6 anni di età, così da poter permettere di diagnosticare per tempo gli eventuali difetti da correggere con una terapia ortodontica. I “denti storti”, infatti, posso essere curati nella buona parte dei casi entro l’adolescenza.
Ribadiamo che naturalmente prima si interviene e prima si correggono e risolvono gli eventuali “difetti dento – facciali”.
Sono rari i casi di Pazienti in cui i “difetti” diagnosticati non sono correggibili per tempo con una terapia ortodontica ed in pochi casi, invece, è necessario attendere il termine del loro sviluppo e della loro crescita scheletrica, perché in età adulta (verso i 18 – 20 anni di età) si potrà eventualmente procedere con interventi multidisciplinari più impegnativi ma sicuramente risolutivi, sempre da demandare ad esperti Specialisti.
Dott. Daniele Parrello
Odontoiatria Multidisciplinare e Ortognatodonzia
Via Renato Cuttica 52 (cap 20025) LEGNANO
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